Toxoplasmosi

La Toxoplasmosi è un'infezione parassitaria causata da un protozoo di piccolissime dimensioni, il Toxoplasma gondii .

La toxoplasmosi è una delle malattie parassitarie più comuni ed è stata riscontrata in quasi tutti gli animali a sangue caldo, animali da compagnia e umani compresi.

 

In che modo il gatto può contrarre la toxoplasmosi ?

  • ingerendo carni crude contaminate

  • cacciando topi e uccelli contaminati

I gatti che fanno vita indoor e vengono alimentati con prodotti commerciali difficilmente possono essere portatori del parassita .

 

La toxoplasmosi è una zoonosi (una malattia che può essere trasmessa dagli animali all'uomo) e nel caso particolare di questa malattia parassitaria i soggetti a rischio sono le donne incinte e i soggetti immunodepressi .

 

Come avviene il contagio nell'uomo?

Solitamente ingerendo carni crude o verdura e frutta contaminate e non ben lavate.

Il gatto in effetti può rappresentare una fonte di rischio, poiché con le feci avviene l'eliminazione delle oocisti, ma solo in caso di infezione dello stesso e cattiva gestione .

Affinché le feci del gatto siano contaminanti infatti è necessaria la loro sporulazione, una maturazione, che si verifica in 2-3 giorni dall'eliminazione con le feci con idonee condizioni di temperatura e umidità ambientale .

Possedere un gatto non significa quindi infettarsi con il parassita. E' improbabile la trasmissione attraverso le carezze (non trasporta il parassita sul pelo) o attraverso graffi o morsi del gatto .

 

Quali sono le precauzioni per il soggetto a rischio ?

  • Delegare ad altre persone la pulizia della lettiera o utilizzare guanti e lavarsi le mani

  • Eliminare giornalmente le feci del gatto dalla lettiera

  • Pulire frequentemente la lettiera con acqua bollente e ipoclorito di sodio

  • alimentare il gatto con alimenti commerciali

 

E' più probabile contrarre la Toxoplasmosi mangiando carne cruda o frutta e verdura non ben lavate che attraverso il vostro gatto !

Che cos'è la FeLV ?

Il virus della leucemia felina (FeLV) è un retrovirus , così chiamato per il suo comportamento all’interno delle cellule . Tutti i retrovirus , compresi FIV (virus della immunodeficienza felina) e HIV (virus dell’immunodeficienza umana) , producono un enzima , la trascrittasi inversa, che permette a loro di inserire copie del loro materiale genetico all’interno delle cellule che infetta.

Il virus è eliminato in grosse quantità con saliva e secrezioni nasali ma anche con urine , feci e latte di gatti infetti.

La trasmissione da un gatto ad un altro può avvenire quindi attraverso morsi , grooming o più raramente attraverso la condivisione di lettiere e ciotole.

 

L’infezione di un gatto può avvenire anche dalla madre infetta , prima della nascita o durante l’allattamento.

 

Gli animali che possono ritenersi a rischio sono:

_ gatti che vivono con gatti infetti

_ gatti outdoor , che possono essere morsi da gatti infetti

_ gattini nati da madri infette

I gattini sono molto più sensibili all’infezione rispetto agli adulti, ma crescendo c’è un aumento della resistenza. 

 

La FeLV è la più comune causa di neoplasie nel gatto e può causare disordini ematologici di vario genere con la possibilità di determinare una immunodeficienza che impedisce al gatto di proteggersi adeguatamente contro le infezione .

La sintomatologia durante i primi stadi della malattia può non essere evidente ma la salute del gatto progressivamente peggiora e si caratterizza da periodi di malattie ricorrenti alternati a periodi di apparente salute.

I segni clinici più frequenti possono includere:

_ perdita dell’appetito

_ iniziale lenta perdita di peso, grave negli ultimi stadi

_ pelo brutto

_febbre

_ingrossamento linfonodale

_ stoatiti/gengiviti

_infezioni della cute, delle vie urinarie e delle prime vie respiratorie

_ diarrea persistente

_  convulsioni, problemi neurologici e cambiamenti caratteriali

_...

 

In Ambulatorio con il prelievo di poche gocce di sangue si può sottoporre il gatto ad un veloce test di screening per FeLV (e FIV).

 

Si può PREVENIRE l’infezione?

Teoricamente il modo più efficace è tenere in casa il gatto senza contatti con altri soggetti .

Ma per i gatti che svolgono o svolgeranno vita totalmente o parzialmente outdoor , la prevenzione della malattia è possibile attraverso la VACCINAZIONE che risulta avere una buona efficacia . 

Che cos'è la FIV ?

La Fiv o sindrome di immunodeficienza felina è una malattia infettiva causata da un retrovirus che si trasmette con la saliva .

La via di trasmissione principale è rappresentata dal morso e pertanto la malattia ha una maggiore incidenza nelle zone urbane e nei luoghi dove si ha un’alta concentrazione di gatti randagi . Anche i gatti di proprietà sono a rischio di infezione se vivono spesso all’aperto perchè hanno maggiori possibilità di venire a contatto con soggetti infetti.

I segni clinici possono iniziare a comparire già 6-8 settimane dopo l’infezione anche se solitamente non sono rilevabili così presto . Le manifestazioni cliniche comprendono febbre , malattia oculare, leucopenia , segni clinici neurologici e malattie neoplastiche anche se più comunemente sono associati a malattie infettive secondarie poichè i gatti con Fiv sono immunodepressi.

Nel corso dell’infezione i gatti mostrano una viremia transitoria e gattini o gatti anziani possono presentare sintomi quali linfoadenopatia, febbre, neutropenia che possono durare da giorni ad anni. Dopo l’infezione iniziale , il virus entra in una lunga fase di latenza che può durare circa 4-8 anni in cui il gatto è asintomatico . Alla fine il gatto può sviluppare segni clinici generalizzati di malattia come febbre, linfoadenopatia, stomatite .

In questo ultimo stadio , quando si è verificata la deplezione del sistema immunitario, l’animale inizia a presentare infezioni secondarie .

Una cura per la Fiv non esiste e una volta che il gatto contrae il virus ne diviene portatore e può contagiare altri soggetti. 

Ernia diaframmatica

LEO, un giovane gatto di circa 7 mesi è stato portato in ambulatorio perchè ritrovato dai proprietari in mezzo alla strada per un probabile investimento .

 

Presso la struttura sono stati eseguiti esami clinici e radiografici con l'evidenza di una grave alterazione della respirazione per uno spostamento di parte degli organi addominali in cavità toracica, condizione meglio conosciuta come ernia diaframmatica .

L'urto o lo schiacciamento determinato dall'investimento dell'animale, ha provocato la rottura del diaframma con conseguente comunicazione delle  cavità toracica e addominale. 

La risoluzione della patologia è essenzialmente chirurgica e pertanto, dopo la stabilizzazione e cure di supporto , il paziente è stato sottoposto ad intervento chirurgico con ottimo risultato  . 

LEO a tre giorni dall'intervento

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